lunedì 30 dicembre 2013

Israele e la terra dove tutto ebbe inizio…


Nonostante tutto, nonostante ormai ci sia stato svariate volte, la sensazione che mi assale quando varco le porte scorrevoli dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv è sempre la stessa. 
È quella di iniziare un viaggio in un tempo e in uno spazio che non esistono più o che forse esistono immutabili da sempre, da quando il Dio dell’Antico Testamento promise ad Abramo una Terra Promessa, e Abramo si mise in viaggio...

L’itinerario che ormai da qualche anno Coopera e Jabalì Viaggi propongono è una sorta di pellegrinaggio “laico” alla scoperta della storia di una terra e dei popoli che la abitano, dei contrasti a tinte forti, dei paradossi, delle innumerevoli religioni che la popolano, dei monumenti unici al mondo, cercando di fornire ai viaggiatori che si uniscono a noi le chiavi di lettura, gli strumenti per conoscere e sfumare meglio le opinioni spesso confuse che avevano fino a quel momento.

Distanze enormi concentrate in una "piccola città".

Siamo ormai rientrati da una settimana e la soddisfazione più grande è quando le persone con le quali hai condiviso una settimana molto intensa ti chiamano, dopo qualche giorno di riflessione, per ringraziarti di quello che hanno visto e conosciuto. Hanno voglia di leggere, di tornare a partire, di saperne di più.
Il fascino di quella terra, quando ti ha conquistato, non ti lascia più andare.


Quest’anno poi grande evento. Abbiamo trovato ad accoglierci uno scenario “natalizio” per eccellenza.
La neve! 
Una nevicata come da oltre cinquanta anni nessuno aveva visto, una nevicata che aveva paralizzato la città di Gerusalemme e non solo. Energia elettrica razionata, strade bloccate da alberi caduti, musei chiusi, circolazione impazzita…

La spianata delle Moschee innevata.

Alla fine tutto si è risolto per il meglio. Grazie all’esperienza del team e alla professionalità delle guide locali, abbiamo modificato l’itinerario cercando di spostarci nei luoghi e nei momenti più opportuni, andando a scoprire le affascinanti storie dei Crociati e i segreti della città di San Giovanni d’Acri e di Cesarea Marittima, sulla costa a nord di Tel Aviv, dove abbiamo trovato uno splendido sole ad accoglierci.

Pescatori al tramonto sulle mura di San Giovanni d'Acri.

Abbiamo dedicato tempo e attenzione a scoprire la città di Gerusalemme, Jerushalayim ovvero la “città della pace”, fulcro e sede delle 3 più grandi religioni monoteistiche, con le sua basiliche, le sue moschee, i suoi muri.

Vista panoramica di Gerusalemme dal Monte degli Ulivi.

Abbiamo visitato il meraviglioso Museo di Israele, che accoglie reperti di tutte le civiltà e di tutte le epoche e racconta in maniera eccezionale gli ultimi decenni di ricerche archeologiche in Terra Santa. La sezione di arte contemporanea ospita opere di artisti del calibro di Picasso, Modigliani, Mirò, Rodin, Fontana, Basquiat, Wharol e tanti altri. Credo sia senza esagerare uno dei Musei più ricchi che io abbia mai visto in giro per il mondo.
Una visita dovuta allo Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto, eccezionale opera architettonica e di grande effetto nel percorso di musealizzazione.
Con altrettanta attenzione ci siamo fermati in Palestina, a conoscere l’altro lato della medaglia, la faccia triste di un conflitto secolare. Due giorni a Betlemme per vivere a fondo l’emozione della Basilica della Natività, finalmente sotto restauro, dei mercati vivi e urlanti, carichi di colori e di profumi di spezie. 

La Basilica della Natività a Betlemme

Con gli ultimi fiocchi di neve ghiacciata agli angoli delle strade, abbiamo seguito ancora le strade di Erode il Grande, andando a conoscere l'Herodion e la Fortezza di Masada, opera unica al mondo in pieno deserto del Mar Morto. La città di Jericho, nelle cui strade sembra di sentire ancora l’eco delle famose trombe di Giosuè che ne fecero crollare le mura. Mura che risalgono a circa 8000 anni prima di Cristo e che giustamente le conferiscono il titolo di “città più vecchia del mondo”.

Impossibile racchiudere la tempesta di emozioni in una pagina di racconto, ma di sicuro quello che resta è sempre una gran voglia di tornare….


Contributo di  Alessandro Fichera